Attrice, regista, ma soprattutto icona del cinema italiano e icona di Hollywood, Valeria Golino nasce a Napoli il 22 ottobre del 1965. Nel corso della sua carriera di attrice cinematografica ha inoltre vinto 3 David di Donatello (a fronte di 15 candidature), 4 Nastri d’argento, 3 Globi d’oro, e 3 Ciak d’oro. Per ben due volte è stata premiata con la Coppa Volpi alla migliore attrice nel corso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: nel 1986 per Storia d’amore e nel 2015 con Per amor vostro, vincendo inoltre il Premio Pasinettialla migliore attrice. Ha iniziato a lavorare ad Atene come modella e successivamente è stata scoperta dalla regista Lina Wertmüller, per cui nel 1983 recita in Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada e l’anno seguente in Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione. Ha ottenuto il suo primo ruolo di attriceprotagonista nel 1985 con il film Piccoli fuochi del regista Peter Del Monte. Negli Stati Uniti ha lavorato ad una ventina di film, dove è maggiormente conosciuta per l’interpretazione data in Rain Man – L’uomo della pioggia (Rain Man, 1988), in Lupo solitario e per la serie di film comici Hot Shots! (1991) e Hot Shots! 2 (1993). Nel 1990 è arrivata finalista, assieme a Julia Roberts, ai provini di Pretty Woman. Nel 2018, dopo aver interpretato film in Italia anche impegnativi, torna negli Stati Uniti dove approdando nelle vesti di ospite d’eccezione per la rassegna di film contemporanei “Italy on Screen Today”. Loredana Commonara, direttore artistico del festival che per la prima volta tocca anche Miami, premia la Golino per il suo ultimo lavoro “Euforia”. La Golino ha scelto poi Napoli, per presentare la sua anteprima del film. Le sue parole «Tornarci è bellissimo. Napoli mantiene sempre le sue promesse, in tutti i sensi». E ancora: «È una città che, per chi vuole narrare storie, vive la sua leggenda. La puoi filmare e raccontare in mille modi, senza stancarti mai».”Napoli è una città leggendaria, ma a differenza di altre, vive della sua leggenda. Può essere in mille modi diversa, credo che nessuno la consumerà mai. È stratificata, sono orgogliosa che si sappia che sono napoletana. Quando arrivi qui senti che l’immaginario che uno ha della città, si ripropone, o cambia, è una città pazzesca. La città oggi sembra “profumata”, sembra vivere un buon rinnovamento, c’è sempre qualcosa da fare, c’è l’arte a fior di pelle. Il problema di tornare qui è andarsene”.